martedì 6 ottobre 2009

Day 6

Quando mi sveglio lo svizzero non c'è, vado a farmi una doccia bollente, quando finisco lo incontro alla reception che parla con la signorina, ha bisogno di lavare i suoi indumenti e chiede come fare.
Preparo lo zaino per bene, esco tutto, piego e infilo nuovamente dentro, ci entrano un sacco di cose adesso! Ecco a cosa serve piegare i vestiti!
Prendo l'autobus per andare in centro, non faccio il biglietto,, qualche "imprevisto" se pur previsto ci vuole, sono poche fermate e la giornata si prospetta un po noiosa, non ci sono controllori.
Ho lo zaino con me, cammino spedito lungo il viale pedonale più lungo della Lituania, c'è una chiesa in fondo, scatto fotografie a bizzeffe, giro e rigiro, finalmente mi perdo, non ho ancora tirato fuori la mappa dallo zaino. Andare allo sbaraglio mi piace.
Consulto la mappa solo se lungo il cammino non riesco propio a trovare qualcosa, qualsiasi cosa che attiri la mia attenzione. Quando non ci sono cose interessanti intorno a me significa che mi trovo in una zona diciamo "anonima", è difficile anche da individuare sulla mappa. Chiedo ad una ragazza, è alta, mora, ha occhi castani, intensi, seno abbondante, molto. Non parla inglese, cerca di individuare sulla mappa il punto esatto dove ci troviamo, ci mette un po a trovarlo ma ce la fa.
Continuo a camminare, convinto di andare verso il castello di Kaunas, mi rendo conto di andare dalla parte opposta... cosa mi ha detto quella ragazza!?
Chiedo ad una donna con una bambina piccola, non mi capisce, cosi mi passa il vicino di tavolo.
Ok! Adesso ci sono, sono dinuovo vicino alla chiesa in fondo al viale ma nella parte posteriore, faccio il giro. Ripercorro tutto il viale nel verso opposto a prima, continuo zigzagando per le vie del centro fin quando non arrivo al fiume.

IL FIUME!

E' grande, impetuoso, massiccio, arrogante.


Ci siamo!

Mi passa subito la voglia di remare,
L'acqua corre velocissima e si mischia in correnti che scaltre vanno via, lontano dai miei occhi che affascinati, e spaventati ammirano, e fanno trasparire un animo turbato e ansioso, di avventura, di adrenalina, pieno di incoscienza.

Cammino lungo il fiume e continuo a guardarlo, guardo il cielo, poi lui, e immagino le lande desolate che attraversa lungo la sua corsa verso il mare. Lontano da qui, andrei con lui, ma resto qui e la gioia che l'immagine di volare sull'acqua provoca in me è annegata.

Continuo a camminare, non guardo più il fiume o il cielo, guardo per terra.

Mi sdraio su una piattaforma galleggiante nera di pece, come una lucertola sotto il sole, sole che forte mi riscalda la pelle.

Un sentiero lungo il fiume, il silenzio è disturbato da risatine femminili, ragazzine bevono e fumano sigarette, chiedo loro se dopo quegli alberi c'è il castello, e se è possibile comprare una bicicletta usata da qualche parte. Divertite e stupite, mostrano la loro stupidità infantile.

Sono nel corner dei fiumi, in una sorta di isoletta, con un parco animato da bambini che giocano non troppo rumorosi. Le panchine in legno hanno la forma di tavole da surf!

Lo zaino pesa, inizia a farmi male la schiena, sto cercando un internet point per mandare alcuni messaggi su Couchsurfing. Vedo un vetrina, c'è scritto "computer" e qualcosa in lituano, da fuori vedo i computer all'interno, un omone grosso mi dice che è una scuola di qualcosa e non un internet point, ma mi fa usare lo stesso il pc, navigo per un ora e mezzo mentre lui seduto su una sediolina dorme con le mani nel pancione, russa forte.
Kotrina mi risponde subito, bene! ci incontriamo qui fuori tra pochi minuti..
Non è come le altre, non è carina, è mascolina, non che la mascolinità sia sinonimo di poco carina, anzi, qualche volta la mascolinità giova ad alcune.
Andiamo a casa sua, vive con un cane ed un gatto, Pupa, la cagna, è selvaggia e giocherellona, cerco di starle lontano, non vorrei mi venisse l'allergia!
Usciamo immediatamente e andiamo nel suo bar preferito, io caffè espresso e lei cappuccino, naturalmente non mi aspetto un espresso, ma soltanto un caffè, e infatti...va comunque bene, è caldo, mi basta.
Chiacchieriamo del più e del meno, e di autostop, mi dice che lei lo fa spesso, quasi tutti i fine settimana, è una cosa molto comune tra i lituani, non è pericoloso, dice.
Dopo pochi minuti va via, ha un appuntamento con il dentista, io rimango al bar, pago il conto e scrivo il diariodi viaggio dei 2 giorni precedenti, scrivo per più di un'ora distraendomi saltuariamente da belle visioni nordiche! La bella cameriera risponde ai miei sorrisi ebeti, che bello!
Piove, è quasi ora di andare a casa, vado impavido sotto la pioggia. Kotrina non può mangiare nè parlare. Mente prepara la cena sto su internet.
Vado a farmi la barba, il bagno è un disastro, la vasca è nara come l'asfalto, non c'è l'acqua calda, non ho la schiuma da barba, non l'ho portata per non appesantire ulteriormente lo zaino, uso la saponetta, i peli rimangono attaccati al rasoio e non vogliono saperne di staccarsi, impiego parecchio tempo, alla fine faccio un discreto lavoro, ma mi brucia la faccia, ci vuole aria fresca, dopo la cena faremo un giretto, andremo in un pub molto carino, il freddo fa svampare il calore dalla pelle del viso ma rimane arrosata.
La cenetta non è niente male. Pollo, funghi, insalata russa, e vino rosso italiano...
Il pub è al quinto piano di un palazzo sul viale principale di Kaunas, quello che ho percorso non so quante volta la mattina, sediamo fuori, ordiniamo e aspettiamo Stefano, Italiano, e il un suo collega, Tedesco, sono simpatici, soprattutto Stafano, mi faccio una serata di ridere con loro, Stefano racconta i suoi cinque mesi trascorsi in terra lituana e le peripezie, il freddo a cui non era abituato, i colleghi, il lavoro, le donne, e lo fa con un inglese divertente, ogni tanto parlaimo in italiano, di cose un po più private per non farci capire!
Si fa mezzanotte e andiamo via. Fa freddo, passiamo da una piccola chiesetta, è piena di ceri accessi, Kotrina mi parla di sua madre, è morta anni fa, non vive con il padre, non si vedono quasi mai, lui si è fatto un altra famiglia, in un altra città, lei viene qui a pregare e a parlare con la sua mamma.
Pupa, la cagna dorme nella stessa stanza dove dormo io, salta sul letto ogni 2 minuti...metto i fazzolletti accanto al cuscino.

mercoledì 9 settembre 2009

Day 5


Dormo con il marsupio come cuscino prima, e come bracciolo dopo. In mattinata rimango solo in cabina, passa il controllore, è un ragazzo, cerco di spiegargli il mio programma di oggi, non capisce un tubo, mi parla in polacco, mi viene da ridere. Va via, io aspetto incoscientemente i miei errori...passa un'ora, forse più, il ragazzo torna con un collega, anche lui molto giovane, che parla inglese!
E' gentilissimo, mi spiega tutto quello che devo fare, poi si rende conto che è difficile da fare per me, e si offre di accompagnarmi.
Mi spiega che a fine corsa devo scendere dal treno e fare un nuovo biglietto perchè quello che ho è valido solo fino a Suwalki che si trova tra Bialystok e Sestokai, ed è l'ultima fermata in terra polacca.
Ci diamo appuntamento fuori dal treno alla fermata di Bialystok, però ce ne sono due, la prima si chiama Bialystok Starki e la seconda Bialystok. Ok! Ci vediamo nella seconda...
Scendo alla seconda, ma sono a Bialystok Starki, MERDA! Cosa succede!? Ce ne sono tre! Il treno sta per ripartire, il controllore mi vede dal finestrino e mi grida
- GO BACK, GO BACK, C'MON, FAST FAST!
-Cazzo!

Salgo al volo mentre il treno stava per ripartire!
Vado da lui, è nei primi vagoni, e io sono negli ultimi, parliamo per cinque minuti, mi fa tante domande, è molto curioso, dice che non avrebbe mai il coraggio di viaggiare da solo e ripete più volte
-Respect, respect man.
Io replico che non faccio niente di speciale e che credo nelle persone...
-Infatti ho trovato te che mi stai aiutando!
Annuisce e sorride, è contento di aiutarmi, percepisco un po di invidia e di stupore nei suoi occhi, forse mi ammira, ma non capisco perchè.


Ho 15 minuti per comprare un biglietto da Suwalki a Sestokai, arrivo alle 9:56. Puntualissimi!
Fortuna che mi aiuta lui, qua parlano solo polacco, siamo in un piccolo paese, non c'è granchè mi spiega.
In 10 minuti solo sul treno giusto e nel vagone giusto! In uno stesso treno i vagoni hanno destinazioni diverse, io non lo avrei mai immaginato, sarei salito su un vagone qualsiasi. Chissà dove sarei finito!!! In Russia? Siberia?E quanto tempo sarebbe passato prima che mi fossi accorto dell'imperdonabile errore!?


Sono solo in cabina, ma dopo pochi minuti arriva un ragazzo, mi somiglia, viaggia solo, con lo zaino, è svizzero, gli offro un tost non tostato, non lo vuole. Studia chimica, ha 24 anni, ha l'orecchino, ha una reflex, è un appassionato di fotografia anche lui, fa la stessa tratta che faccio io.
Le coincidenze...
Stiamo 5 ore nella stessa cabina e parliamo poco. Ci alterniamo al finestrino per prendere l'aria Lituana dritta in faccia! è fresca e profuma di sterco, mi apre i polmoni.
Qui intorno è pieno di mucche e cavalli, anche di uccelli strani, sembrano pellicani.



Il treno scorre pian piano sui binari e non va più veloce di 60 km/h, per quasi tutto il tragitto siamo sui 50. Sembrerebbe che ci sia solo n binario che collega la Polonia con la Lituania, e non è certo ad alta velocità! Mi consolo con gli splendidi paesaggi.
Passiamo il confine senza fermarci! Devo cambiare i soldi e alle 14:48 cambiare treno a Sestokai, e da qui in poi non ho il biglietto.
Ho solo Zloty con me, cambiamo comunque treno, anche se sono le 13:56, prendiamo il treno per Kaunas, Jonatas ha il biglietto, lo ha fatto Suwalky.
C'è una cosa che non quadra, l'arrivo a Sestokai era previsto per le 14:48, non un ora prima....scopriremo che tra polonia e lituania c'è un'ora di fuso orario...
Giro per il treno, cerco qualcuno che mi faccia il biglietto, fuori non si poteva fare, non essendoci una vera e propia stazione, suppongo fosse solo un punto di snodo.

Inglese NO!

Ci sono due tizie, una parla lituano e l'altra polacco e poco tedesco...Non sarà facile comunicare.
Mentre torno a sedere faccio amicizia con due ragazzi tedeschi che naturalmente parlano l'inglese.
Uno di loro mi aiuta a decifrare i farfugliamenti della signora, che accetta solo Lit e al massimo Euro. Spieghiamo che non li ho, e lei risponde che devo scendere alla prossima fermata, e che li non ci sono posti per cambiare soldi e non è possibbile acquistare un biglietto. La prossima stazione è Marijampolè, a tre fermate, e costa 3 euro da qui. Rovisto nel borsello magico, tra gli Zloty trovo 3 euro e 50 cent!
Evviva!
Pago il biglietto fino a Marijampolè! Una volta li dovrò cambiare i soldi e fare ilo biglietto fino a kaunas e prendere un altro treno. Perfetto, ce l'ho quasi fatta, penso.
La stazione non è molto popolosa, ci sono 3 persone, di cui una è l'impiegata.
L'avventura non è finita...
Non ci sono exchange point qui , e il prossimo treno è tra un ora e mezza.
Vado in città a prelevare "Lit" dal bancomat, mi faccio una bella camminata, sta per piovere, chiedo informazioni ad uan ragazza che disconosce del tutto l'inglese, non sa dire destra e sinistra, ma ci capiamo lo stesso.
Trovo un centro comemrciale, prelevo 200 LIT, compro 1,5 litri di acqua, uno snak aglia arachidi, un pachetto di marlboro al mentolo e un accendino. La cassiera non capisce che voglio il sacchetto. Ottusa lituana lunatica.
Riprendo la strada di ritorno, piove forte e trasversale, mi bagno dalla vita in giu, in stazione c'è qualche anima in più, faccio il biglietto, 11 Lit.
Aspetto il treno per 30 minuti.

Mi fumo una sigaretta...quanto tempo che non lo facevo.
E' lento, più dell'altro. Si ferma in tutti i minuscoli e sperduti villaggi, impieghiamo quasi 2 ore per arrivare. Tra una fermata e l'altra mi appisolo, mentre la musica da discoteca nel vagone fa da pardona, nessuno sembra infastidito.
Dovremmo essere quasi arrivati, è da tanto che viaggiamo, davanti a me è seduta una ragazza, a prima vista sembra sedicenne, guardando meglio può sembrare poco più grande.
Parla inglese, le cheido quanto tempo manca all'arrivo, di preciso non lo sa però mi avvertirà quando saremo arrivati, vive a Kaunas, il sonno mi è passato, chiacchieriamo.
Ha dei pantaloncini cortissimi e delle gambe lunghissime, è sorridente, mi sta simpatica, è dolce, le voglio bene dal primo istante in cui la guardo neglio occhi, è qui che si capisce, si vede, si sente, si intuisce, che persona è.
Mi sconsiglia di remare lungo il fiume Nemunas perche ci sono delle piccole cascate!!!
Le dico che non ho un posto per dormire questa notte e le parlo di Couchsurfing, nessuno ha risposto alle mie richieste.
Si offre di aiutarmi, prestandomi il computer che ha qui con se, scendiamo dal treno, cerchiamo la rete wi-fi, che non c'è. Proviamo nella stazione degli autobus ma non c'è nemmeno qui.
Cerchiamo una mappa della città, per un ostello, nel frattempo fa delle telefonate ad amici, si da tanto da fare per aiutarmi, ci tiene molto a farlo.
Me la posso cavare da solo, può andare a casa se vuole.
Non starebbe in pace con la coscienza se lo facesse. Cosi andiamo assieme a piedi, a cercare un Ostello, troviamo un albergo a 3 stelle. E' troppo caro. 220 lit a notte(più di 60 euro). Non va bene, usiamo il pc dell albergo per 5 lit l'ora e cerchiamo un ostello, Trovato! Perfetto, andiamo!
Prendiamo l autobus, sta piovendo, pago il biglietto per entrambi, andiamo a casa sua a prendere la sua auto, una golf bordeux. Guida veloce mentre parla al telfono, appena finisce parliamo, non sta granchè bene oggi, ha problemi con il fidanzato...ex, si corregge. Lui la trascura, non si vedono mai.
E' troppo occupato per stare con lei, vivono in città diverse, fa il business man. Coglione, penso.
Le racconto perche viaggio solo, perchè voglio stare lontano da tutti per un po.
Non riusciamo a trovare l'ostello, i numeri civici sono disposti male, lei si da da fare, scende dall'auto, chiede informazioni,
una parte di me non vorrebbe trovare quell'ostello e stare con lei ancora un po. Voglio solo stare con lei e parlare, essere suo amico, non sento attrazzione, non molta.
Alla fine troviamo l'ostello, mi accompagna dentro, mi lascia il numero di telefono, ci sentiamo domani per pranzare assieme, la abbraccio forte e la ringrazio, Bye bye sweety.
L'indomani mi manderà un messaggio per scusarsi, non potrà venire a pranzo, sta male.
Ok, thanks for everythings, you are a beautiful person, whit a beautiful soul...qualscosa del genere.

L'ostello è nuovo e bellissimo, sono solo nella camerata, mangio quallo che mi è rimasto dopo essermi fatto una lunga doccia calda, alle 10 e mezza sono a letto dopo aver chiuso a chiave la porta. Alle 11 bussano, mi alzo velocemente e vado ad aprire, è la ragazza della reception, ride, sono in pigiama e ho la faccia di chi si è appena svegliato di sovrassalto, ho una strana smorfia in viso, sorrido con lei, mi fa i complimeti per il pigiama!
Con lei c'è un ragazzo conuna bicicletta, è svizzero, viaggia in bici, parla un eccellente inglese, anche io parlo molto bene sta sera, che strano, quando parlo con qualcuno che lo parla bene lo parlo bene anche io.
E' simaptico e gentile, il sonno mi passa, sistema le sue cose e parliamo di viaggi e della lituania. E' tutto bagnato nonostante la avesse la cerata, ha percorso 140 km oggi, tutti sotto la pioggia, è esausto.
Mi addormento dinuovo. Dormo benissimo.

sabato 8 agosto 2009

Day 4

Ci alziamo alle 10 e 30, lei si fa la doccia per prima, poi tocca a me, alle 12 e 30 siamo in sella alle bici, dobbiamo andare a Danzica, ci sono poco più di 20km, li facciamo in un oretta, ci fermano due polizziotte perchè stiamo percorrendo una strada pedonale in sella alle bici, Goisa viene segnalata, è una sorta di avvertimento.


Incontriamo Olga, una ragazza russa che vive da diversi anni in Polonia per studio, ha un bel viso, insieme a le c'è Aga, una delle gemelle che ho conosciuto la sera prima, l'altra gemella si chiama Dana e ci raggiungerà più tardi.Andiamo in centro , è molto bello, oggi c'è una gara di tuffi da un edificio sul fiume, ma non ci andremo.
Ci dirigiamo verso il mare , non la strada non è molta, più o meno 8 km, ci fermiamo per comprare le birre, i ragazzi bevono tanto, io mi limito a mezza birra anche oggi!
Arrivano Dana e un ragazzo di cui non ricordo il nome...invece Kamka l'avevamo incontrata in centro.
La giornata non è delle migliori, sta per piovere, assistiamo all'esodo dei bagnanti, solo noi andiamo verso la spiaggia, con le nostre biciclette, siamo in sette, pedaliamo veloci, è bagarre per quasi tutto il tragitto, mi sembra di essere in uno di quei film che vedevo da piccolo, adolescenti che girano in bicicletta tutti assieme e affrontano l'avventura, noi siamo un po più grandi, forse non più maturi, la carta di identità dice che siamo maggiorenni, quindi compriamo le birre! troppe...
Arriviamo in spiaggia, la sabbia è come quella del litorale Gelese, solo che fa un rumore strano, mi sento in un cartone animato, è divertente e rido mentre spingo la bici sulla sabbia!Ci mettiamo comodi sulla spiaggia quasi deserta, sovrastata da nubi grigie cariche di energia, scariche elettriche si schiantano sul mare, nessuno sembra curarsi del problema.
Sono tranquillo, sto benissimo con loro, sono molto di compagnia, mi piacciono.
Il ragazzo inizia a scavare una buca, lo aiuto, anche Kamka partecipa, scaviamo, proviamo ad arrivare in Nuova Zelanda..ci serve aiuto!...Non appena realizzo che non arriveremo mai in Nuova Zelanda senza una trivella li lascio scavare da soli! Dopo poco, Kamka si fa il bagno con le altre ragazze, io e Goisa restiamo seduti a guardarle e chiacchieriamo, il ragazzo continua a scavare, non si vede quasi più, trova l'acqua ed è una festa, ci tuffiamo nella nuova piscina, ridiamo, siamo contenti, piove. Rimaniamo lo stesso, i pochi bagnanti scappano, ma noi siamo coraggiosi, non ci faremo spaventare da un po d'acqua.
Passa qualche, ci rimettiamo in marcia, arriviamo in centro a Danzica e ci dividiamo, io sto con Goisa e Olga, cambio 5o euro per comrpare il biglietto da Sopot a Kaunas, mi dabbi 210 Zloty, è ok.
Andiamo a "casa" di Olga, vicino l'università, a metà strada tra Gdaisk (Danzica) e Sopot, più che una casa è una stanza, ci vivono in due, la coinquilina è fuori città. Siamo al sesto piano (senza ascensore) e il bagno è nel corridoio, paga 60 euro al mese.
Cerco qualcuno che mi ospiti domani a Kaunas(Lituania) su Couchsurfing, lascio il mio numero di cellulare, ma lo scrivo male, sbaglio il prefisso! Faccio confusione tra quello italiano(0039) e quello polacco(0048)....e scrivo 0038...sarà un bel guaio perchè non potrò più accedere a internet, l'unico modo per farmi contattare era via cellulare...
Goisa non ha internet nella casetta a Sopot.
Siamo a Sopot, abbaimo percorso 60 km oggi, la stanchezza è molta, saliamo le bicii al terzo piano del vecchio palazzo.
Usciamo immediatamente, devo cambiare dinuovo dei soldi, mi servono alcuni "LIT", moneta lituana, perchè ho un biglietto del treno valido fino al confine polacco, alla frontiera dovrò acquistarne un altro per continuare il viaggio fino a Kaunas City.
Gli excachemoney sono tutti chiusi a quest'ora! Telefoniamo al fidanzato di Goisa, gli chiediamo se può cambiare 100 zloty da qualche parte a Danzica, adesso cerchiamo un internet point per correggere l'errore commesso. Sono tutti chiusi. Mandiamo un messaggio a Dana, ci pensa lei per fortuna, le mando il nick e la password via sms per correggere il prefisso nei messaggi che avevo inviato! Magnifica!
Con tutto il da fare oggi ci siamo dimenticati di mangiare, la fame arriva tutta d'un tratto, sono le 21 e 40, non mangiamo da stamattina a colazione. Andiamo al supermarchet, lo stesso di ieri, compriamo pasta, pomodori pelati, una cipolla e delle olive. Faccio anche una piccola scorta di viveri per il lungo viaggio in treno.
Goisa paga la cena stasera, e la cucinerà divinamente mentre io passerò l'aspirapolvere. Prepara due piatti sublimi, la riempio di complimenti, lei è lusingata di riceverli da me che sono Italiano! Cucina meglio di me! Brava ragazza polacca!
C'è Dana con noi, mi parla dei sui viaggi in autostop e in bicicletta, che donna avventurosa!
A mezzanotte arriva il boyfriend di Goisa, parlano in polacco e io mi annoio, mi viene sonno...all'una e un quarto parte il treno, diluvia, (scoprirò alcuni giorni dopo che sono morte 40 persone in polonia per il mal tempo di quei giorni, un mal tempo che mi seguirà fino all'indomani sera a Kaunas) mi accompagnano alla stazione in macchina, sembra di essere a Venezia. Mi fanno compagnia, aspettiamo il treno che arriva fischiando, ci salutiamo come se fossimo vecchi amici...mi mancheranno...Ciaooo e Grazie di tuttooo..vi voglio bene...

COMINCIA L'AVVENTURA!

trovo una cabina con una sola persona, mi sdraio e dormo, il marsupio fa da cuscino, poche ore dopo arrivano un uomo e una donna e devo fare posto...

mercoledì 29 luglio 2009

Day 3


Ognuno ha le propie manie, c'è chi si fa crescere la barba solo a luglio perchè è in vacanza e chi prima di sedersi si sistema i pantaloni e la maglietta sempre con le stesse mosse.

Sono capitato nel trentacinquesimo posto del ventiduesimo vagone del secondo treno da Varsavia per Sopot. La sveglia è suonata alle 5:50, alle 6:17 ero alla fermata dell'autobus, c'era un freddo cane, fortuna che almeno la mattina non ci sono le zanzare, di sera e nel pomeriggio è l'inferno! Ce ne sono cosi tante che non fai in tempo a scacciarne una che se ne poggia un'altra, mi hanno sbranato, ogni puntura si trasforma in una grande "puntina" come si dice a Palermo, chiara ed enorme! Zanzare bastarde.

Trascorro tutta la mattinata in treno, non ho acqua e lo snack agli arachidi scende lentamente e con attrito.
Goisa ha da fare, deve comprare dei libri per l'università, è fuori città, ma proverà ad essere a Sopot per le 15, io sono già li alle 13, sono capitato in uno scompartimento con solo un altro passeggero, una donna sui 30 anni che dorme tutto il tempo e non accetta le chewingum che le offro...

La Polonia, verde e gialla a tratti scorre fuori velocemente , l'immagine all'interno della cornice non può essere fissata, è dinamica, veloce, inarrestabile, gli occhi si posano sul verde degli alberi e dei prati, sul giallo del grano, sul blu impressionista delle acque irrequiete dei fiumiciattoli, gli occhi penetrano l'azzurro dello spazio infinito attraversa il bianco pure e divino delle nuvolette, si fa spazio tra gli alberi un laghetto paludoso, calmo. Le casette basse e colorate attorno all'acqua mi riportano alla realtà, la natura non è incontaminata, cosa sono questi tralicci tra i campi?


Poco prima di arrivare a Sopot intraprendo una conversazione con quella donna, si chiama Agata, è timida, non parla bene l'inglese, ha degli occhi azzurrissimi e profondi , sembra un adolescente da come si comporta, è in imbarazzo, è evidente. Sta andando a trovare la figlia di 8 anni mi dice, io incredulo dico che è troppo giovane per avere una figlia di 8 anni e che non ci credo, cosi si sblocca un po, mi ringrazia imbarazzata e sorride sempre, ha gli occhi sfuggenti. Parliamo del mio itinerario, vuole sapere se tornerò a Varsavia prima o poi, le dico di si, mi da il suo numero di telefono e mi invita a chiamarla quando sarò a Varsavia.
Mi sono tolto lo sfizio di rimorchiare una trentenne, è facile, forse più facile che con le ragazze più giovani, magari perchè si sentono sole, trascurate, e se dai loro attenzioni e mostri interesse le fai sentire importanti, lusingate.


Sopot è carina, passeggio sulla spiaggia, o meglio arranco sulla spiaggia, visto che ho ancora lo zaino in spalla! Faccio amicizia con una giovane mendicante rumena che suona l'armonica, ride e sorride per tutto il tempo, le parlo in inglese ma non mi capisce, provo con "Como estas?", "comman sa va?"....niente...continua a ripetere solo "Tu Molo, Tu Molo", vuole che vada con lei al molo... no non è il caso , Goisa arriverà in 15 minuti, cosi la saluto.

Eccola Goisa, arriva in bicicletta, è in gamba, si vede, mi accorgo subito che è figlia unica dalle espressioni del viso.
Saliamo a casa, al terzo piano di una traversa di via Monte Cassino, propio di fronte alla "Drunk house" dal design futurista.
L'appartamento è piccolissimo, è un monolocale con un microscopico cucinino e un altrettanto minuscolo bagno che ha il tetto alto circa un metro e 60cm!!! io sono più alto di 1.80..vi lascio immaginare le difficoltà per fare la doccia e ricordare di non sbattere la testa! Non c'è il lavandino in bagno, manca lo spazio. Sarà divertente fare la doccia qui!!
Siamo affamati, andiamo subito a fare della spesa, vada per gli spaghetti al pomodoro e parmigiano! Cucino io.

Camila, Kamka per gli amici, viene a trovarci, è carinissima, mi invaghisco di lei in poche ore, andiamo a fare una passeggiata in spiaggia, la sabbia è come quella Siciliana.





Mi trovo molto bene con loro, andiamo a Danzica, c'è un festival, Feta.
Li troviamo il fidanzato di Goisa, parla solo polacco.
Il gruppo di amici è magnifico, sono affiatati, contenti e simpatici, il loro inglese è ottimo, migliore del mio!
Il festival si svolge un po lontano del centro città, ci sono colline ripidissime, sono "fortificazioni" della città. c'è anche il fossato intorno. Le colline sono piene di piante orticanti, mi pungo tutte le gambe e le mani, brucia, gli passo un po di birra e va meglio.
Mi scelgono per un gioco, io mi diverto, la gente pure, faccio qualche battuta in inglese, giusto delle paroline facili facili, la folla ride e fotografa a raffica.
Mi fanno mangiare un pezzo di torta, la gente è schifiata ma la torta è buona, la mangio tutta, alla fine con i comici ci si saluta con grandi abbracci.






La serata continua, ci spostiamo da una collina all'atra e beviamo birra(io meno di una lattina), provo il tabacco "da naso"! non è granchè! faccio un tiro, sa di menta, inizio a starnutire e non la finisco più, non mi piace, meglio le sigarette!


Facciamo le 2 di notte, prendiamo il treno, alle 3 siamo a letto, io per terra accanto a Goisa sul divano
(metro di Warsaw)